In questi ultimi giorni numerosi quotidiani non fanno che parlare di un ritrovamento artistico avvenuto presso la Basilica dei Santi Alessio e Bonifacio a Roma: a quanto pare uno dei più importanti degli ultimi anni. Ma in realtà a Sant’Alessio a Roma è stata, come si sul dire, “scoperta l’acqua calda”: l’affresco era già stato rinvenuto.
Ripercorrendo la dinamica
Nella Basilica dei Santi Alessio e Bonifacio affiora un affresco risalente alla metà del XII° secolo. La notizia inizia a circolare in seguito a un’intervista alla storica dell’arte Claudia Viggiani e alla restauratrice Susanna Sarmati. Le studiose spiegano il ritrovamento dell’opera, avvenuto tramite lo studio di documenti dell’Archivio della Soprintendenza. Iniziano a circolare subito notizie di un clamoroso rinvenimento, fondamentale per la storia dell’arte Romana: assieme alle testate giornalistiche la sindaca Virginia Raggi si complimenta in un tweet con le studiose.
Nel video-intervista le studiose illustrano la loro indagine.
Una “scoperta”
Dopo l’intervista non tarda ad arrivare la risposta di Francesco Prosperetti, soprintendente di Roma, in cui dichiara che la scoperta di tale affresco risale a diversi anni fa, 14 per la precisione (sempre ad opera di Claudia Viggiani tra l’altro!). In seguito si rivolge alla studiosa:
Non nascondo un certo imbarazzo a leggere di notizie esclusive, perché la dottoressa Claudia Viggiani che le ha divulgate, lavora anche per la Soprintendenza. Per questo avrebbe dovuto concordare con noi qualunque dichiarazione.
Infatti sul web è presente un video del 2005 (ora prontamente ripubblicato con data 1 luglio, per non destare sospetti), dove la studiosa illustra l’importante scoperta. Attualmente sul profilo twitter della Viggiani molti vecchi messaggi sono scomparsi, tuttavia uno risalente al 9 maggio non lascia dubbi:
Questa è la breve storia del dipinto medievale da me scoperto nel 2005 in un vano del complesso dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino.
Prospettive
Nonostante le notizie fuorvianti che continuano a diffondersi, l’importanza di questo affresco rimane indiscutibile: a Roma infatti è raro incontrare un’opera di questo periodo storico-artistico.
Gli interventi di restauro dell’affresco attualmente sono ultimati, per quanto riguarda l’accessibilità al pubblico bisogna ancora attendere. Complessivamente non si comprende a fondo il motivo di un tale comportamento da parte della Dottoressa Viggiani, si spera che il rinfocolarsi dell’interesse verso questo affresco possa in futuro avvicinare numerosi turisti e non allontanarli dallo “scandalo mediatico” scoppiato in questi giorni.
Jacopo Senni