L’Agenzia delle Entrate ha recentemente comunicato l’accordo ufficiale preso con Amazon. Il colosso dell’e-commerce mondiale si sarebbe convinto a pagare 100 milioni di euro al Fisco italiano per annullare le controversie fiscali che avrebbero seguito l’azienda fino a questo momento.
La Guardia di Finanza italiana coordinata dalla Procura della Repubblica Italiana avrebbe fatto emergere degli arretrati fiscali risalenti al periodo di attività compreso tra il 2011 e il 2015, a seguito di numerose indagini effettuate.
L’importo dovuto sarà riferibile direttamente sia ad Amazon Eu s.a.r.l. che ad Amazon Italia Services s.r.l., in modo tale da poter far quadrare i conti con le tassazioni italiane.
Inoltre grazie a questa operazione conseguita con Amazon, i controlli italiani in merito alle future attività riferibili all’Italia saranno aumentati per ridurre eventuali perdite di denaro utili al buon funzionamento del Paese.
Oltre ad Amazon, l’Agenzia delle Entrate controllerà diverse aziende internazionali operanti in Italia
Amazon non sarà l’unica multinazionale operante nel settore del web che verrà controllata con più attenzione in futuro. L’Agenzia delle Entrate infatti si sarebbe detta intenzionata a perseguire una politica di controllo fiscale più rigida per tutte le multinazionali straniere operanti in Italia, in particolare per quelle aderenti al settore IT (web).
Accordi di quest’ultimo tipo presi con Amazon sono stati anche accettati da altre Aziende importantissime operanti in Italia, quali? Per esempio Google ed Apple. La prima dovrà versare al Fisco italiano 306 milioni di euro per chiudere il contenzioso fiscale del 2002-2015, la seconda ha invece accettato di sborsare 318 milioni di euro a fronte di una multa inerente una frode fiscale del periodo 2008-2013.
La filiale italiana di Amazon in accordo con l’Agenzia delle Entrate ha creato nel 2015 una sorta di succursale chiamata Amazon Eu s.a.r.l., al fine di favorire i controlli in merito alla corretta registrazione di ricavi, spese, profitti per poi pagare le giuste tasse.
Per il colosso dell’e-commerce la clientela italiana è un grande punto di riferimento dal momento che la loro attrazione per le offerte e le promozioni gli garantisce ogni anno un cospicuo numero di vendite al dettaglio. Per questo motivo infatti, la decisione del colosso di far pace con il Fisco italiano è giustificata, non resta altro che focalizzarsi sulla miglior esperienza di vendita possibile per gli italiani. Amazon inoltre nel 2010 ha investito più di 800 milioni di euro per creare oltre 3000 nuovi posti di lavoro in Italia, esiste quindi un importante rapporto di fiducia tra il colosso dell’e-commerce mondiale e noi italiani.
Jacopo Pellini