Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella va a scuola dai ragazzi cinesi. Crediamo sia giunto il momento di smettere di ghettizzare e disprezzare la comunità cinese!
Questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è presentato a sorpresa in una scuola: la “D. Manin” di Roma.
E quindi? Qual è la notizia?
Che non parliamo di una scuola a caso.
Ma della scuola di un quartiere della Capitale dove è altissima la presenza di comunità di origini cinesi. Dove le scuole sono frequentate da tanti bambini cinesi.
E dove questi bambini, come le loro famiglie, hanno un estremo bisogno di non sentirsi più così come si sentono da settimane: esclusi, ghettizzati, visti con paura e addirittura disprezzati. Additati a prescindere come colpevoli di qualcosa. Qualcosa di orribile che però non hanno mai commesso.
E Mattarella ha fatto questo, oggi. Mettendoci, letteralmente, sé stesso. Ha detto a quei bambini, con la sua sola presenza, che l’Italia, che lui rappresenta, non è l’Italia che disprezza, odia, che si lascia trascinare in un gorgo di paura e paranoia, di violenza e razzismo.
Non è l’Italia che ha paura. E che incolpa.
Ma è l’Italia che sa distinguere un popolo da un virus e che combatte con gli strumenti della scienza, della medicina e del buon senso le malattie, non le persone.
Piccoli gesti di un grande uomo, che valgono più di mille discorsi.
Emilio Mola