Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Sharm El Sheik, incontra Al Sisi in un bilaterale durante il Cop 27: da Regeni a Zaki, passando per gli Eurofighter
Primo vero appuntamento internazionale per il Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, Premier italiana che ieri, dopo l’inizio del Cop 27, Conferenza delle Parti sul Clima, ha incontrato il Presidente del Paese ospitante, Al Sisi, in un bilaterale a Sharm El Sheik. Probabile motivo dell’incontro post Cop 27 tra Meloni e Al Sisi potrebbero essere i casi Giulio Regeni e Patrick Zaki. L’italiano, infatti, è stato ucciso proprio in Egitto tra fine gennaio ed inizio febbraio del 2016, in circostanze ancora misteriose. Il secondo, invece, attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani, era stato arrestato al suo rientro da Bologna, nel febbraio 2020.
Cop 27, Meloni-Al Sisi: Regeni e i depistaggi egiziani
Giulio Regeni era in Egitto dopo aver conseguito un dottorato di ricerca all’Università di Cambridge. Friulano, stava svolgendo una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani. Il suo rapimento avvenne la sera del 25 gennaio 2016, celebrazione del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahir, ed il suo corpo senza vita venne ritrovato nove giorni dopo sulla strada tra Cairo ed Alessandria.
Da quel momento, il governo egiziano ha tentato in tutti i modi di depistare la famiglia ed il governo italiano. Lo stesso Al Sisi aveva accusato i Fratelli Musulmani, mentre la National Security aveva prima parlato di incidente stradale e poi di coinvolgimento in traffici di droga. La Procura di Roma, invece, è riuscita a ricostruire una rete di controllo costruita attorno a Regeni, probabilmente tradito proprio dalle persone a lui vicino.
Cop 27, Meloni-Al Sisi: Zaki, possibile collegamento con Regeni?
Patrick Zaki, invece, era in Italia, all’Università di Bologna, dove frequentava un Master in Studi di Genere. Da sempre attivista politico, soprattutto a favore del mondo Lgbt, venne fermato al suo rientro in Egitto, la notte del 7 febbraio 2020. Per diverse ore si persero addirittura le sue tracce, al punto di arrivare a parlare di torture da parte della polizia egiziana nei suoi confronti. Tra le accuse anche istigazione alla violenza e gestione di un account social che minerebbe la sicurezza pubblica.
Viene scarcerato l’8 dicembre 2021, ma ancora oggi la sua vicenda non ha un esito. Diversi, infatti, i rinvii che lo studente egiziano, desideroso di tornare a studiare in Italia, sta vivendo. Da vedere, quindi, se nel bilaterale post Cop 27 la Meloni abbia intenzione di battersi con Al Sisi affinchè si possa avere un regolare processo per chi ha ucciso Giulio Regeni e affinchè possa trovare pace e giustizia anche Patrick Zaki, oppure se ci sia dietro dell’altro.
Gli affari commerciali tra Italia ed Egitto
Perchè se da un lato, comunque, la Premier italiana avrebbe posto attenzione ai casi dei due giovani, l’interesse tra Roma ed il Cairo sarebbe in realtà rivolto maggiormente ad affari commerciali. E non tanto dal punto di vista di una maggiore collaborazione nel tentativo di evitare partenze verso l’Italia di barconi carichi di migranti.
Il tentativo di recuperare i rapporti diplomatici riguarderebbe una commessa su 24 EuroFighter che l’Italia, ormai da diversi anni, dovrebbe vendere all’Egitto. Dei caccia costruiti da Leonardo, in collaborazione con altri Paesi come Spagna, Germania ed Inghilterra, per un valore di ben 4 miliardi di euro.