Lo studio di cui ha dato notizia la American Cancer Society e pubblicato su Jama Oncology che analizza i costi del cancro o più precisamente i guadagni persi a causa delle morti premature da cancro, ha immediatamente attirato la mia attenzione in relazione a una delle più insensate bufale che girano tra i cosiddetti complottisti, che la cura definitiva per il cancro esista ma non faccia comodo ai malvagi colossi farmaceutici rivelarla perché guadagnano di più curando a lungo i malati con la chemioterapia. Le cifre impressionanti sui danni provocati al sistema economico dalla mortalità per cancro portano a rispondere alla suddetta bufala (se già non sembrasse idiota di per se, ma a qualcuno evidentemente non sembra tale): va bene le ditte farmaceutiche sono potenti ricche e cattive e avrebbero interesse a nascondere la cura per il cancro (sì lo so che non è vero, ma siamo indulgenti con i minus habens) ma possiamo convenire che al mondo esistono altri poteri politici ed economici? E dal momento che cifre alla mano il sistema economico perde tantissimo a causa dei costi del cancro, non avrebbero interesse a smascherare le malvagie case farmaceutiche? Aspetto risposta, ma forse sto cercando razionalità dove razionalità non può esserci.
Ora che mi sono tolto il sassolino veniamo a qualche cifra contenuta nello studio, i ricercatori guidati dal dottor Farhad Islami (direttore scientifico per la ricerca della ACS) , hanno analizzato i dati sulla mortalità da cancro negli USA relativi al 2015, ci sono state 492.146 morti, che sono state trasformate in anni di vita non vissuti (basandosi sulle aspettative di vita) per un totale di 8.739.939. Poi queste ore non vissute (e non lavorate) sono state trasformate in guadagni persi, naturalmente il dato qui varia da regione a regione degli USA, i guadagni persi si sono rivelati più alti negli stati del sud e più bassi ad ovest, si va dal minimo dello Utah (19,6 milioni di dollari ogni centomila persone) al massimo del Kentucky (35,3 milioni ogni centomila persone), per arrivare a una perdita globale della mostruosa cifra di 94 miliardi dollari. Non è una sorpresa che le maggiori perdite economiche in termini di mancati guadagni (ripeto che qui si parla di mancati guadagni, non si sono presi in considerazione i costi del cancro per cure ed assistenza) siano provocate dai grandi killer: cancro del polmone (21,3 miliardi), cancro del colon retto (9,4 miliardi), cancro del seno nelle donne (6,2 miliardi) cancro del pancreas (6,1 miliardi), ma quello che è interessante è che migliorando la prevenzione e convincendo le persone a seguire gli stili di vita raccomandati la mortalità per questi tipi di cancro scenderebbe molto.
Quindi la conclusione dei ricercatori può essere tradotta in maniera molto disincantata in: se non pensate alle vite pensate a quanto costano al paese morti da cancro che potrebbero essere evitate con un maggiore impegno.
Roberto Todini