by admin | 22 Novembre 2017 3:28 pm
Da qui l’agghiacciante scoperta: l’italiano teneva segregata e spesso legata al letto, da ben dieci anni, una donna rumena di 29 anni. La giovane era stata la badante della compagna di lui, in seguito deceduta. Il 52enne ha quindi rapito e rinchiuso la rumena. Prima spostandola da un appartamento all’altro, per poi lasciarla in una specie di baracca, situata nelle campagne di Gizzeria, in condizioni di grave degrado e schiavitù. La donna non si lavava da un anno, era costretta a subire violenze sessuali di ogni tipo, legata al letto. Spesso l’uomo costringeva anche i due figli, il più grande di nove anni, la più piccola di soli tre, ad assistere agli atti sessuali tra lui e la sua prigioniera, che è di fatto anche la loro madre.
I parti dei bambini sono avvenuti mentre la donna era segregata. Secondo le prime indiscrezioni emerse la donna presentava lesioni gravissime anche nelle parti intime, probabilmente suturate con una lenza da pesca dall’aguzzino stesso. Questo fa presupporre agli inquirenti che la giovane rumena non abbia potuto usufruire di assistenza medica quando era incinta, neanche nelle fasi delicate del parto.
Il 52enne si trova ora nella casa circondariale di Catanzaro, dove dovrà rispondere alle domande degli inquirenti e restare a disposizione dell’autorità giudiziaria. La donna e i due bambini sono invece stati portati in una località protetta, dopo una prima assistenza medica.
Marta Migliardi
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