I neanderthal sapevano filare: corde e cesti dalle fibre naturali

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La prova che i neanderthal sapevano filare è illustrata in uno studio internazionale pubblicato su Scientific Reports.

Antichi intrecci

Il ritrovamento di un frammento di corda dimostra che i neanderthal sapevano filare. Il reperto archeologico è stato recuperato nel sito di Abri du Maras, in Francia, grazie al lavoro di un team internazionale. I ricercatori hanno trovato un resto di corda lungo circa sei millimetri, prodotto dall’intreccio di fibre naturali provenienti dalla corteccia di un albero, probabilmente una conifera. La corda, risalente a più di quarantamila anni fa, aderisce a uno strumento in pietra lungo circa sei centimetri. Questo suggerisce che la corda, attorcigliata attorno allo strumento, fungesse da manico o che fosse parte di un sacchetto o una rete che contenesse l’utensile.  Si tratta inoltre del reperto di fibra più antico finora scoperto.



Fibre del passato

Il frammento di corda è solo una delle tante dimostrazioni della cultura e delle capacità dei neanderthal.  Solo un’intelligenza straordinaria e simile alla nostra è in grado di lavorare le fibre naturali in questo modo. Secondo Bruce Hardy e colleghi, il reperto ci permette di comprendere meglio la complessa cultura neanderthal. Infatti, per intrecciare una corda in quel modo è necessaria un’ampia conoscenza dell’ambiente e degli alberi. Per reperire la materia prima bisognava conoscere la stagionalità e la crescita di queste piante, poichè la corteccia è più facile da staccare in primavera. Inoltre era necessario sviluppare modi efficienti di utilizzarla. Probabilmente i neanderthal sapevano filare queste fibre e intrecciarle non solo in corde, ma anche in cesti, imbarcazioni e reti da pesca, tappeti e vestiti.



Un’intelligenza sottovalutata

Se i neanderthal sapevano filare e utilizzare il prodotto per costruire nuovi oggetti non dovevano essere i bruti del nostro immaginario collettivo.  Questa tecnologia e le sue fasi produttive sono la prova che i neanderthal conoscessero concetti matematici e di calcolo basilari, necessari a filare avvolgendo un dato numero di volte la fibra in senso orario e poi antiorario. Questa specie umana era capace, inoltre, di creare collanti tramite il catrame di betulla, utili per esempio a fissare le punte di pietra sulle lance. In aggiunta, i resti di conchiglia e altri manufatti artistici dimostrano la loro capacità di pensiero astratto e l’appartenenza a culture complesse.  Non sussiste, quindi, l’idea di un’inferiorità cognitiva dei neanderthal o, in parole prove, i nostri antichi cugini non avevano niente da invidiarci.



Daniele Tolu

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