La scomparsa di April Jones, la bambina che allora aveva solo 5 anni, ha dato il via ad una delle ricerche più grandi nella storia della polizia britannica.
Purtroppo la storia di April non ebbe un lieto fine: fu arrestato, per il suo omicidio e rapimento Mark Briger. L’uomo fu poi condannato all’ergastolo. La storia di questa bimba scosse l’intera Inghilterra. Scomparve il 1 ottobre del 2012. L’ultima volta fu vista giocare con la sua bicicletta fuori casa. Siccome la bambina aveva sofferto di paralisi celebrale in passato, la madre, appena si accorse che April non si trovava più fuori casa a giocare, avvisò subito le forze dell’ordine. Si scatenò immediatamente una ricerca, fatta di poliziotti, amici e volontari.
Il macellaio
Il giorno dopo fu arrestato Mark Briger. L’uomo non confessò mai che fine avessero fatto i resti della povera bambina, ma in casa sua vennero trovate molte prove che lo riconducevano all’omicidio della piccola. Lui inizialmente negò, poi dichiarò di aver incontrato April per caso, in strada, ma di non ricordare niente di ciò che era successo poiché troppo ubriaco. Agghiaccianti prove vennero riportate in aula, come alcune ceneri, presumibilmente appartenenti ad un teschio, ritrovate nel camino dell’uomo. Gli inquirenti hanno sempre pensato che l’omicida avesse usato la sua esperienza di macellaio, il lavoro che svolgeva Briger, per far sparire qualsiasi traccia del corpo della piccola April. Sul suo computer, inoltre, vennero ritrovate molte immagini di giovani donne vittime di omicidio ma anche di bambine e ragazze della piccola città in cui viveva, tra cui April e le sue due sorellastre di 13 e 16 anni.
Come facilmente intuibile la morte della piccola April rappresentò per i suoi genitori un vero e proprio trauma.
Dimenticarsi della morte
Ma la triste vicenda è tornata alla ribalta in Inghilterra e nel mondo a causa di una malattia celebrale che ha colpito il padre di April, Paul. Il suo cervello, a causa di un virus, è rimasto danneggiato irrevocabilmente. I dottori lo definiscono uno dei casi più gravi di encefalite che abbiano mai diagnosticato. Questo virus fa “gonfiare” il cervello e, nei casi più gravi, questo fa sì che il cranio eserciti una pressione, danneggiando le cellule nervose.
L’uomo ha perso quasi completamente la memoria, tanto da non ricordare neanche la morte di sua figlia April. È sta dunque la moglie, Coral, a dover raccontare il triste omicidio di April all’uomo. La donna ha detto di aver omesso i dettagli più raccapriccianti per cercare di evitare ulteriori sofferenze al marito.
L’amava così tanto che non posso fargli rivivere di nuovo la tragedia. Non so cosa potrebbe fare se sapesse la verità su quello che è accaduto alla nostra bambina. Però sono anche preoccupata che i dettagli possano tornare a galla e che questo lo spinga ancora di più nella malattia e nella depressione
Paul rimane tutt’ora in ospedale. Coral, oltre a dover affrontare l’agorafobia di cui soffre dalla morte della figlia per potersi recare in visita al marito, deve anche affrontare la profonda solitudine di essere l’unica a ricordare il dolore immenso per la perdita di April.
Marta Migliardi