La domanda che ricorre in questi giorni, dai talk show alle testate giornalistiche è la seguente: l’Italia è un Paese razzista?
Dopo i tragici avvenimenti di Fermo, l’indignazione ha scosso gli animi più sensibili sul tema “razzismo” dando vita ad una pesante accusa di xenofobia che vedrebbe colpevole un numero sempre maggiore di persone in Italia.
Di fronte a coloro che hanno giudicato l’omicidio di Emmanuel come un atto dovuto all’odio verso lo straniero e che hanno innalzato l’accusa di razzismo, il quotidiano Libero non ha esitato a ribattere.
Esso protesta contro la precoce e tempestiva condanna dell’assassino, considerato che l’inchiesta giudiziaria non è ancora stata conclusa.
Un’altra argomentazione del quotidiano si basa sull’esiguo numero di aggressioni compiute da italiani nei confronti di persone straniere, numero estremamente limitato che Vittorio Feltri confronta con la percentuale di crimini commessi da immigrati o il numero di carcerati stranieri presente negli istituti penitenziari italiani, fatti che renderebbero razzisti gli stessi immigranti nei confronti dell’Italia.
Tralasciando il confronto poco opportuno in quanto esso denota una limitata conoscenza del tema “devianza e criminalità”, affermare che un’intera Nazione sia permeata dal razzismo è eccessivo.
Ed è proprio la schiera di persone che sono rimaste sconvolte e si sono indignate di fronte all’insulto rivolto alla moglie di Emmanuel che dimostra quanto il razzismo non sia così dilagante come a volte sembra.
Rispetto ad altre nazioni europee l’Italia si è dimostrata piuttosto accogliente e aperta di fronte ai cinque milioni di stranieri residenti sul territorio italiano.
Questo ovviamente non significa che tutto sia rose e fiori come vorrebbe far credere qualcuno e che il popolo italiano sia totalmente integro e senza alcuna inclinazione razzista.
Sui vari social, dove ognuno esprime i propri pareri e pensieri, è piuttosto comune imbattersi in commenti che senza ombra di dubbio sono da ritenere razzisti.
“I barconi vanno accolti a colpi di cannone“, “se ne tornino a casa loro”, altri ancora sono ancora più deplorevoli e cruenti, con tanto di riferimento al Duce o a Hitler. Parole che sfociano nell’illegale.
La situazione storica ed economica attuale non favorisce un pensiero di tolleranza e amore verso il prossimo, motivo per cui è sempre più facile chiudersi a riccio nel tentativo di difendere quello che, a torno o a ragione, riteniamo essere sotto attacco.
Un Paese come l’Italia ha molto da offrire e da insegnare a coloro che vengono da altre nazioni e agli italiani stessi, ma non può farlo se si lascia annichilire da paure e timori irreali alimentati da qualche politico il cui unico scopo è mettere una parte contro l’altra, perché si sa: tra i due litiganti il terzo gode.