Kanchan Mahon: prendi una donna, dille che l’ami. E basta, va già bene così.
L’arte del collage è sempre più diffusa, almeno così mi pare. Ne sentirete parlare ancora e ancora, perché sono molti gli artisti del taglia e incolla che mi affascinano molto.
Cos’è che rende un collage così tanto affascinante?
I colori? L’insieme, a volte caotico, a volte armonioso? L’illusione che sia tutto un unico blocco e lo stupore che scaturisce dall’osservare bene e scoprire che invece sono tutti frammenti diversi?
Tutte queste cose e una, in particolare: l’incontro narrativo. La capacità di unire due immagini insieme, inizialmente distanti e del tutto sconnesse tra di loro e vedere che invece possono comunicare e comunicarsi a vicenda qualcosa, come due estranei i quali, iniziando a parlare, scoprono di avere sempre più cose in comune.
Kanchan Mahon e le sue “Dream Images” sono questo: un incontro di epoche, mode e colori tutti in un unico collage.
I soggetti utilizzati nei collage di Kanchan Mahon sono sempre donne. E sono soavi, leggiadre, bellissime, romantiche, delicate e sempre al di sopra di qualsiasi realtà conosciuta.
Donne scappate da quadri importanti, dai movimenti artistici che le hanno rese iconiche e che si sono rifugiate in uno spazio floreale che sa di libertà e leggerezza. È infatti possibile riconoscere quadri dei più importanti pittori del periodo preraffaellita, nonché dell’Art Nouveau e persino qualche donzella presa di peso dal seicento.
E ognuna di queste modelle è bellissima: che sia Venere di Botticelli o pin-up del nuovo secolo. Lo sono loro, nella loro rappresentazione e lo sono perché circondate da pattern dettagliati e ben strutturati, un insieme di colori e decorazioni precise e vivide che le fanno sembrare come immerse dentro un enorme mare di lenzuola e coperte.
A renderle così soavi sono, oltre ai fiori e alle farfalle, difatti questi sfondi alternati e ricchi di disegni dal senso così morbido da far venir voglia di tuffarcisi dentro e arrotolarcisi. È notevole e ammirevole il lavoro e la cura con cui Kanchan Mahon ha adoperato ore e ore del suo tempo per creare un collage che dia un effetto visivo così equilibrato e naturale, nonostante si tratti di ciò che apparentemente sembra una cosa semplice: tagliare, sovrapporre, incollare.
I collage di Mahon sono vere e proprie finestre su un mondo di creature magiche, forse fate o forse streghe, al quale non si può che cedere alla tentazione di entrarci e dormire avvolti dai loro fondali di vesti piene d’aria e prati ricchi di fiori colorati.
Buon viaggio dentro la bellezza.
Gea Di Bella