Edito da Fandango Editore, King Kong Theory di Virginie Despentes è il nuovo manifesto femminista moderno, un urlo di potenza e ribellione contro le catene della femminilità.
Cosa significa essere donna oggi? Secondo il nuovo ridefinito dizionario della nostra società, “donna” è una categoria ben definita, un modello di perfezione inarrivabile, ma al quale ovviamente si deve fare di tutto per aderire il più possibile. Il capitalismo moderno ha deciso le regole del gioco, inventando una creatura nuova, in grado di ridefinire anche l’essenza stessa dell’essere donna e di femminilità:
L’ideale della donna bianca, seducente ma non troia, sposata bene ma non spenta, che lavora senza fare troppa carriera per non mortificare il suo uomo, snella ma non maniaca delle diete, che rimane indefi- nitamente giovane senza farsi sfigurare dalla chirurgia estetica, mamma realizzata ma non ostaggio di panno- lini e compiti a casa, buona padrona di casa ma non la classica sguattera, colta ma meno di un uomo.
Virginie Despentes la descrive così, dichiarando orgogliosamente di non far parte di questa categoria artificiale, progettata al millimetro per far sentire le “non-donne” come lei costantemente in difetto. Questa è la denuncia dell’autrice che sottolinea come dalla nascita alla morte venga inculcato nella mente femminile il seme della sottomissione, dell’inferiorità perché capisca che il suo posto è e sarà sempre all’ombra dell’uomo.
Inizia così il potente e crudo viaggio narrativo attraverso la vita della Despentes. Senza filtri e senza censure racconta le differenti fasi della propria esistenza segnata costantemente dall’impossibilità di accettare questa condizione inferiore affibbiatale dalla nascita. Una ribellione logorante e quotidiana, segnata da eventi difficili come lo stupro e la prostituzione. L’autrice si mette a nudo per dimostrare che la femminilità non è mai della donna, ma sempre del maschio e per il maschio.
King Kong Theory, definito come il nuovo manifesto del femminismo moderno, si fa portatore di un messaggio controverso ma finalmente rivoluzionario. Un grido di liberazione dalle catene della femminilità affinché tutte le donne possano finalmente riscoprire la loro natura. Per essere meno Kate Moss e più King Kong: potenti e indomabili
Anna Barale