Con 184 voti a favore e 7 contrari, la Finlandia potrebbe entrare nell’alleanza militare occidentale
La richiesta a seguito dell’invasione russa
Per oltre settant’anni, la Finlandia aveva scelto deliberatamente di non entrare a far parte della NATO. Tuttavia lo scorso anno, l’invasione russa in Ucraina, ha spinto Helsinki e Stoccolma a modificare la propria posizione. La neutralità dei due paesi era diventata insostenibile di fronte all’azione militare della Russia, che condivide con la Finlandia circa 1300 chilometri di frontiera.
Tutti e 30 i paesi NATO hanno espresso la loro approvazione di fronte alla richiesta, ad eccezione di quello magiaro e di quello turco.
La ratifica dell’Ungheria tuttavia, potrebbe arrivare entro la fine del mese. Viktor Orban si era inizialmente detto favorevole alla richiesta, avvertendo però che alcuni membri del suo partito, il Fidesz, avrebbero potuto opporsi. Alla base di questa decisione, ci sarebbe la presunta diffusione, da parte delle autorità svedesi e finlandesi, di notizie false e accuse di mancato rispetto della democrazia da parte del governo ungherese.
Mentre la ratifica dell’Ungheria richiederà dunque più tempo del previsto, la posizione della Turchia appare più controversa.
Il leader politico Recep Tayyip Erdogan aveva posto come condizione l’estradizione di alcuni esponenti del Pkk, attualmente sotto protezione in Svezia e Finlandia. Il presidente avrebbe inoltre deciso di trattare i due dossier in maniera separata.
Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg si è detto fiducioso in merito all’entrata dei due paesi scandinavi all’interno della NATO (anche se in momenti separati), e ha convocato la settimana prossima a Bruxelles i rappresentanti di Svezia, Finlandia e Turchia.
La speranza di Stoltenberg è che i due paesi possano entrare ufficialmente a far parte della NATO prima del vertice atlantico di metà luglio.
La premier finlandese Sanna Marin si è espressa affermando che
“Avremmo sperato di diventare già membri della Nato; la Finlandia e la Svezia soddisfano tutti i criteri, come è stato detto ma stiamo ancora aspettando. Ovviamente questo mette a dura prova la politica della porta aperta della Nato; inoltre, ha a che fare con la sua credibilità, perché soddisfiamo tutti i criteri”.