Roberto Maroni non si ricandida, lo annuncia in giunta e poi lo conferma in conferenza stampa.
https://youtu.be/C0lUMwXKQ7c
Roberto Maroni dopo aver confermato che non si ricandiderà per le prossime elezioni in Lombardia specifica di aver preso tale decisione in totale autonomia. Tale decisione presa per motivi personali già da tempo, è stata subito dopo condivisa con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi con i quali avrebbe concertato di comunicarla solo ora.
“Una decisione personale (spiega), presa in autonomia, per la quale chiedo a tutti rispetto.” Stranamente annunciata subito dopo il summit di Arcore e della quale sottolinea che non implica problematiche di salute o familiari. Continua poi dicendo che non andrà in pensione ed alla domanda: ” E’ vero che Silvio Berlusconi la vedrebbe bene come premier?” Roberto Maroni risponde: “Se lo ha pensato non me lo ha detto. Non ho pretese né richieste ma sono a disposizione. La mia decisione non ha nulla a che fare con Matteo Salvini e la prospettiva di Salvini premier è una prospettiva che condivido.”
Dichiarando di restare a disposizione per il futuro, aggiunge di conoscere la responsabilità di governo ed esprime poi la sua preoccupazione che tale responsabilità la possano assumere persone come Luigi Di Maio che lui considera come:
“…una Virginia Raggi al cubo. Se va la governo lui, l’Italia rischia di diventare uno Spelacchio.”
Al suo posto Maroni indica come candidato l’ex sindaco di Varese Attilio Fontana dichiarando di ritenerlo “assolutamente adatto” nel ruolo di Presidente della Regione Lombardia.
Appresa la notizia, Giorgio Gori il candidato avversario alle elezioni come governatore della Lombardia ed ex sindaco di Bergamo, è stato tra i primi a commentare con un post su facebook ove scrive di averlo sentito telefonicamente di aver accolto le sue motivazioni che per correttezza non rivela, fa il suo spot e lo saluta.
Tale passo indietro da parte di Maroni riapre diverse partite, oltre a lasciar pensare a qualche moneta di scambio su altri tavoli elettivi. Certo è che la scelta di comunicarlo a meno di due mesi dalle prossime elezioni, dopo il vertice di Arcore, lascia aperte diverse ipotesi ed interrogativi su svariate strategie politiche.
Insomma, le danze sono ancora aperte.
Raffaella Presutto