Basil è uno dei primi romanzi di Wilikie Collins, uno di quelli che hanno talmente tanto conquistato Dickens che chiese ad un loro amico comune di presentargli questo autore che poi diventerà uno dei suoi amici più cari per la vita.
Era già presente nel catalogo, ma esce nuovamente per essere apprezzato da coloro che dal 2016 stanno seguendo tutte le ripubblicazioni che Fazi sta facendo.
Avevamo cominciato a gennaio dello scorso anno con “Armadale” cui sono seguiti “Senza Nome” e “La pietra di luna” e all’inizio del 2017 “La legge e la signora“. Il 12 aprile torniamo invece indietro nel tempo e abbiamo l’opportunità di lasciarci conquistare da uno dei più prolifici e geniali autori dei mistery dell’ottocento. Fu l’autore che per una vita ispirò Dickens, che ad un certo punto pubblicò lui stesso dei polizieschi, e che quando lo conobbe lo volle fra gli autori della sua rivista. Il motivo è chiaro conoscendo i libri di entrambi: storie lunghe, che potevano essere pubblicate per mesi in racconti settimanali, misteri da svelare di volta in volta che sembrano portare la storia ora qui e ora là e poi invece hanno svolte impreviste. Il tutto accompagnato da una scrittura scorrevole, mai noiosa o troppo descrittiva. Una buona capacità di allungare i momenti di tensione senza calarne la forza.
Non ebbero mai tensioni da quanto ci dice la storia delle loro biografie, proprio perché nel lavoro si occupavano di argomenti diversi (Dickens il romanzo sociale e Collins il poliziesco) e nella vita con un Dickens tutto famiglia e lavoro e un Collins che, lasciato il suo lavoro per una ditta, decide di vivere una vita molto più libertina di quanto uno si aspetterebbe, saltando da signora a signora anche se, lasciava il cuore solo ad una di queste. E il su amore per le donne nei suoi romanzi si ritrova nelle mille sfaccettature che sa dare alle sue protagoniste che sembrano sempre più realistiche di quanto uno si aspetterebbe da un romanzo di fantasia, in particolar modo quando sono dalla parte dei cattivi.
Siamo a Londra e un giovane di buona famiglia, Basil, un bel giorno si innamora di una giovane ragazza che incontra su un mezzo pubblico. Lei non è alla sua altezza, è figlia di un commerciante, eppure Basil si lascia conquistare al punto di decidere di sposarla in segreto. Suo padre al momento non accetta questa unione ma poi si lascia convincere anche dal fatto che, visto che si tratta di una ragazza giovane, il figlio aspetterà un anno prima di consumare il suo matrimonio.
È qui che cominciano i problemi, nel corso del tempo che scorre nell’attesa di quel momento, tutto quel che è sembrato felice e di buon auspicio diventa nero fino ad un finale inaspettato.
Wilkie Collins è universalmente riconosciuto come il padre del poliziesco moderno. Le sue trame, costruite per uscire settimanalmente sulle riviste e appassionare così i lettori per mesi e a volte anche un anno, sono quelle del classico romanzo ma puntano su una o più caratteristiche peculiari del cattivo per poter creare situazioni per esaltarle. La qualifica che gli viene data è più che appropriata visto che nel costruire le situazioni, che sono i cardini sulle quali la storia sembra avere una svolta, utilizzano soluzioni decisamente contemporanee e che ancora oggi vengono utilizzate dai giallisti contemporanei e nei polizieschi in TV.
Questo titolo negli anni era divenuto introvabile e nel processo di rinnovamento della sua sezione classici Fazi ha annunciato la sua ripubblicazione il 13 Aprile. Non ci resta che attendere di conoscere e di cercare di svelare il nuovo mistero, prima che Collins ce lo sveli lui stesso!
Gli estremi del libro: “Basil”, Fazi Editore – Traduzione di Alessandra Tuberini, pagine 350 Prezzo 20,00€
Simona Scravaglieri