La sua storia è anche quella della canzone italiana e di un momento storico irripetibile. Patty Pravo ha deciso di dare alla stampe la sua autobiografia dal titolo ‘La cambio io la vita che…‘ (Einaudi). Uscito da poche settimane il libro è già in ristampa. Segno di quanto l’artista veneziana sia stata importante, e lo sia ancora oggi, nel panorama musicale nazionale.
I nonni materni e Venezia
All’anagrafe Nicoletta Strambelli, Patty Pravo è nata nel 1948. E come racconta lei stessa, la prima fortuna è stata quella di crescere con una nonna che non ha mai contrastato il suo spirito libero. Messo in mostra fin da piccola, quando da sola tagliò capelli e vestitino o blu da brava bambina, facendo scoppiare dal ridere i suoi nonni materni.
Precoce e senza inibizioni anche nell’amore, dopo il suo primo rapporto su un campo coperto di neve, fu portata da sua nonna presso un bravo medico, che fece arrivare dall’America la pillola anticoncezionale. A quei tempi in Italia non era ancora venduta, ma Nicoletta dopo quella prima esperienza decise che l’avrebbe usata per tutta la vita.
La nonna paterna è una delle figure più importanti della sua vita. La piccola Nicoletta le fu affidata dalla madre giovanissima. E nonostante la differenza di età, la nonna è stata sempre dalla sua parte. Anche quando Nicoletta, seguendo il suo istinto, voleva andare contro tutto e contro tutti. L’altra figura centrale è il nonno, con cui stringe un rapporto fortissimo. Sarà la sua morte a darle la forza per andare avanti, guardare oltre, magari partendo per Londra, come poi accadde.
Patty ha vissuto una vita eccezionale, affrontando ogni cosa con naturalezza. E questo suo modo di approcciarsi all’esistenza lo deve alle radici veneziane. Carattere e visione del mondo – come spiega lei stessa nel libro – sono strettamente legati agli anni vissuti nella Serenissima.
Dal Piper ai 110 milioni di dischi
Gli aneddoti e gli episodi carichi di fascino rendono il libro divertente e scorrevole. Come quella volta che incontrò Ezra Pound alle Zattere. Un uomo silenzioso, e che pure comunicava più di chiunque altro. Ampio spazio è dedicato a Roma, città che lei tanto ama. Del resto è stata “la ragazza del Piper“, locale storico che ha segnato l’inizio di tante carriere fortunate come la sua.
Nel suo libro Patty Pravo non si risparmia e racconta la sua parte meno conosciuta, forse addirittura più interessante di quella apparsa nelle cronache mondane.
In modo semplice e diretto racconta l’inizio della sua carriera, nei mitici anni Sessanta, e il percorso che l’ha porta a vendere 110 milioni di dischi, vivendo in tutto il mondo, cantando in otto lingue, amando e sposando tanti uomini.
Un fascino irresistibile
Il suo fascino ha saputo conquistare musicisti e artisti come Leo Ferré, Lucio Fontana, Vinicius de Moraes, Mario Schifano e Tano Festa. Con Mick Jagger ha fatto shopping in incognito. Con Jimi Hendrix a Roma ha passato una notte in una Cinquecento avvolti da una nuvola di fumo. Vittorio De Sica la voleva nel film “Il giardino dei Finzi Contini”, ma lei rifiutò perché stava girando il mondo
Patty Pravo ha viaggiato, sperimentato, conosciuto. Ha dormito ovunque, anche a Rebibbia, dove dice d’aver incontrato persone splendide. Perché in fondo – come dice di se stessa – lei è la persona più normale che conosca.
Michele Lamonaca