Michele Marsonet
Prorettore alle Relazioni Internazionali dell’Università di Genova, docente di Filosofia della scienza e Metodologia delle scienze umane
Dopo aver accolto milioni di profughi ucraini in fuga dall’invasione russa, i rapporti tra Polonia e Ucraina sembrano entrare in una nuova fase. Il presidente polacco Andrzej Duda ha annunciato che la Polonia, pur mantenendo il suo sostegno a Kiev fino alla fine del conflitto con la Russia, sta ora concentrando maggiormente l’attenzione sui suoi interessi nazionali.
Dopo aver accolto milioni di profughi ucraini in fuga dall’invasione russa, ora pare che la Polonia intenda adottare un approccio più attento ai suoi interessi nazionali.
Il presidente polacco Andrzej Duda, ha infatti dichiarato che il suo Paese, pur confermando il totale appoggio a Kiev sino alla fine del conflitto con Mosca, intende ora curare con maggiore attenzione i suoi interessi.
Oggetto della polemica è, in particolare, l’embargo sul grano ucraino che Varsavia ha imposto per tutelare la propria produzione. Tale embargo è stato criticato da Bruxelles, ma i polacchi paiono decisi a non revocarlo.
Al governo di Varsavia, insomma, non bastano più i ringraziamenti che Kiev rivolge alla Polonia per essersi prestata a diventare il principale “hub” dei rifornimenti bellici occidentali. Vuole, invece, che l’Ucraina riconosca che la Polonia ha il diritto di difendere i suoi interessi. Cosa finora non avvenuta, poiché Kiev ha duramente criticato Varsavia a causa dell’embargo.
L’idillio totale tra le due nazioni confinanti sembra insomma diventare sempre più tiepido. La conferma giunge pure notando che i profughi ucraini incontrano crescenti difficoltà a trovare alloggio nelle città polacche.
Sullo sfondo troviamo pure l’irritazione polacca per la carenza di gratitudine dimostrata da Zelensky e dal suo governo, fatto su cui altri stati amici, come la Germania, hanno già espresso critiche.
La vicenda si colloca in un quadro che vede diminuire l’appoggio occidentale a Kiev. Il caso più clamoroso è quello Usa, dove molti parlamentari hanno espresso pubblicamente riserve nei confronti di Biden, accusato si spendere somme eccessive a favore di Kiev.
Né vanno scordate le grandi difficoltà incontrate dall’esercito ucraino nel condurre la controffensiva che dovrebbe condurre al recupero integrale dei territori occupati dai russi.
La situazione sta insomma cambiando, e gli attriti con la Polonia, finora il Paese più impegnato (dopo gli Usa) al fianco di Kiev, desta in effetti preoccupazione notevole nella capitale ucraina.