I conti correnti con liquidità inferiore ai 100 mila euro non saranno più salvaguardati dall’intoccabilità a fronte di un eventuale attivazione del Bail in. Questa è la volontà della Banca Centrale Europea (BCE) evidenziata nell’ultima relazione dell’8 novembre 2017.
Però non tutti i correntisti sono a conoscenza di cosa sia il Bail in e in che modo si attivi attualmente. Ebbene, quando le banche si trovano in crisi, possono salvarsi con la strategia del Bail in, ovvero possono effettuare dei prelievi forzati da azionisti, obbligazionisti e perfino dai correntisti con liquidità superiore ai 100 mila euro. Almeno, tutto ciò è stato garantito dalla legge del gennaio 2016, fino ad oggi.
Con le nuove disposizioni, appunto, saranno presi in causa anche i correntisti meno facoltosi.
E’ consigliabile, però, se possibile, prima di attivare un conto corrente con qualsiasi banca, informarsi sull’affidabilità della stessa, al fine di limitare qualsiasi tipo di danno al proprio risparmio.
L’ultimo rapporto BCE prende in considerazione i conti correnti di tutti
Con gli ultimi aggiornamenti della BCE, è emerso che non vi è più la volontà di differenziare clienti più ricchi, rispetto a clienti meno ricchi. Con l’ultima relazione sono state suggerite diverse strategie che i risparmiatori hanno a disposizione per diversificare i loro risparmi, però, è stato anche affermato che, d’ora in poi, saranno potenzialmente toccati anche i conti correnti con giacenze inferiori ai 100 mila euro per fronteggiare qualunque risanamento economico in previsione.
Di conseguenza, non sarà più garantita la tutela per tutti i risparmiatori con poca liquidità, in caso di crisi bancaria saranno coinvolti tutti i clienti della stessa per prevenire la bancarotta.
Cosa succederebbe se si dovesse dare l’ok alla nuova legge
Se si dovesse definitivamente dare l’ok per questa nuova disposizione della BCE, tutti gli istituti bancari non potrebbero più garantire la salvaguardia dei conti correnti. Ciò provocherebbe potenzialmente un’eccessivo movimento di prelievi dai conti correnti da parte dei risparmiatori, in caso ci fosse sentore di crisi per il proprio istituto bancario. Un fenomeno, quest’ultimo, che danneggerebbe ancor di più la salubrità delle banche.
Jacopo Pellini