Nel 2019 la battaglia nel mondo dell’intrattenimento è all’insegna dello streaming. Le grandi società si sfidano a colpi di offerte vantaggiose e impadronendosi dei diritti sui film e sulle serie tv più ambite. Dalla già affermatissima casa “Netflix”, la più conosciuta in America e nel mondo fino alla nascente “Disney+”, che ha tutte le carte in regola per alterare gli equilibri del mondo dell’intrattenimento. In un mercato potenzialmente sconfinato si fanno largo idee innovative, Quibi è una di queste.
Una grande partenza
Quibi è il nome della nuova piattaforma di streaming che vedrà la luce in America e in Canada nell’aprile del 2020. Non appena lanciato il progetto, numerose studi cinematografici, come “Walt Disney”, “21st Century Fox” e “Time Warner” assieme all’azienda tecnologica “Alibaba” hanno stanziato finanziamenti per un totale di 1 milardo di dollari.
Il progetto parte sotto i migliori auspici se si pensa alla mente creatrice di Quibi: Jeffrey Katzenberg, ex collaboratore della “Disney”. In seguito ad un mancato riconoscimento per aver supervisionato film del calibro de “Il re leone” (salvando la società dal fallimento), Jeffrey Katzenberg nel 1994 si licenzia e fonda la “DreamWorks SKG”, assieme a collaboratori del calibro di Steven Spielberg e David Geffen.
L’innovazione di Quibi: un prodotto “rapido”
Quibi sta per quick bites, ovvero “rapidi morsi”. Oramai il mondo dell’intrattenimento, il mondo dello streaming ma anche tutti i social sono fruiti tramite smartphone. Si pensi all’app su mobile di Netflix: il 60% degli utenti di tutto il mondo utilizza l’app almeno una volta al mese; se non è per utilizzare Netflix allora si pensi a Youtube, a Instagram e vari. Il piccolo schermo sta pian piano polarizzando l’intrattenimento, di conseguenza va ricercato un nuovo tipo di prodotto, diverso dal film di un’ora e mezza, non nato per essere visto sul cellulare. La piattaforma Quibi, invece, all’interno del suo catalogo, offre prodotti di una durata che oscilla dai 5 ai 10 minuti a episodio.
Una caratteristica è perciò la ricerca di un prodotto specifico per il piccolissimo schermo, ma che si differenzia dalle altre piattaforme. Come afferma uno dei produttori:
Quello che vorremmo offrire agli utenti è la qualità di HBO e la comodità di Spotify. Non siamo Facebook Watch. Non siamo Snapchat. Non siamo Instagram TV. Non siamo YouTube. Siamo Quibi e, pur non denigrando affatto queste piattaforme, vogliamo posizionarci su un livello diverso
Un’alternativa complementare
La parola chiave è complementarietà. Secondo i fondatori, lo scopo di Quibi non sarebbe quello di fare concorrenza aggressiva all’utenza delle altre piattaforme di streaming, perchè offre un prodotto diverso, che, appunto, completa la già ampia scelta dei clienti. In un’intervista presso “La Stampa” Katzenberg illustra la differenza tra Quibi e Netflix:
Netflix è una fantastica alternativa per quando arrivi a casa e vuoi investire un’ora e mezzo a guardare qualcosa di bellissimo. Ma noi abbiamo in mente quelli che guardano i video in movimento, è per loro che creeremo contenuti di alta qualità, superiore a quella di Youtube
E la qualità non si può certo mettere in discussione: basti solo dire i registi Steven Spielber, Guillermo del Toro e Peter Farrelly stanno realizzando contenuti per la nuova piattaforma (Del Toro e Farrelly vincitori degli ultimi premi Oscar per il miglior film). Spielberg sta realizzando una serie horror che si potrà vedere solo di notte, Del Toro una serie zombie e Farrelly una commedia. A dimostrazione del fatto che, in una società fatta di intrattenimento “take away” e fruizione rapida, ci può essere spazio per un prodotto fatto su misura per l’utente e che lasci spazio alla qualità.
Jacopo Senni