Shangai: 5 scimmie sono state clonate dopo essere state modificate geneticamente perché fossero insonni.
Per studiare l’insonnia e i disturbi del sonno da essa derivati, all’accademia delle scienze di Shangai – Cas-Ion – i ricercatori hanno modificato il codice genetico di alcune scimmie silenziando il gene responsabile dell’equilibrio sonno-veglia. Le cellule isolate sono state utilizzate per dar vita a 5 piccoli macachi, tutti portatori dello stesso difetto genetico e pertanto resi insonni. Il coordinatore della ricerca, Hung-Chun Chang , in un’intervista a La Repubblica ha dichiarato:
“I disordini del ritmo circadiano possono portare negli uomini a molte malattie, come diabete mellito, cancro e malattie neurodegenerative. Le scimmie che abbiamo ottenuto potranno essere utilizzate per studiare sia lo sviluppo di queste malattie, sia possibili terapie“.
Scimmie insonni: l’esperimento dell’accademia delle scienze di Shangai
Grazie a una sorta di “taglia e cuci” genetico, gli scienziati di Shangai sono riusciti a ottenere 5 primati con patologie del tutto identiche a quelli degli umani: una ricerca che permetterà di studiare i disturbi legati agli squilibri ormonali e alle patologie più comuni di cui è affetto anche l’uomo (come per l’appunto l’insonnia). L’insonnia tra l’altro, statisticamente, colpisce tra il 10 e il 15% della popolazione mondiale, ed è fuor di dubbio che sia una delle patologie più debilitanti e comuni per l’essere umano.
Lo studio effettuato sulle cinque scimmiette di Shangai, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, potrebbe essere il primo di una lunga serie di studi con soggetti “malati”: si potranno approfondire disturbi come depressione e schizofrenia, ma anche diabete, obesità e molti altri. Oltre a cercare di capire quali sarebbero le loro ripercussioni sulla salute e sulle condizioni vitali.
Gli studi sugli animali clonati con codice geneticamente modificato rappresentano per molti studiosi il modo più efficace per far luce sullo sviluppo di determinate patologie ed eventualmente svilupparne le cure. Indubbiamente però, l’esperimento sulle 5 scimmiette clonate e sulle loro possibili future sorelle, non può che riaprire l’annoso dibattito etico riguardo l’utilizzo degli animali ai fini della ricerca.