Siria: i raid aerei sono sempre più spietati, tra le loro vittime ci sono anche gli ospedali che accolgono i feriti di questa sanguinosa guerra.
Da Aleppo a Idlib, diversi ospedali sono stati colpiti da attacchi aerei governativi e russi, le strutture colpite sono state ridotte in cumuli di macerie, polvere e sangue. In seguito agli attacchi, decine di persone sono rimaste ferite e circa una ventina hanno perso la vita.
Sono sette gli ospedali da campo che ad Aleppo, durante gli ultimi giorni di luglio, si sono ritrovati nel mirino dei caccia russi e dei bombardamenti di Bashar al Assad.
Il 29 luglio i raid hanno colpito anche un ospedale pediatrico a Kafar Takharim (provincia di Idlib) gestito da Save the Children; qui due persone hanno perso la vita e diverse altre sono state ferite.
Il 6 agosto, a Millis, un ospedale dei Medici Senza Frontiere è stato ridotto in macerie dagli attacchi aerei attuati sopra la provincia di Idlib; insieme ai quattro membri dello staff medico, sono morti anche cinque bambini e due donne.
Lo stesso giorno un altro ospedale nel villaggio di Samir (Idlib) è stato colpito, sempre dall’aviazione siriana e dai raid russi.
Human Right Watch riporta la testimonianza di Mustafa Khalil, uno degli operatori dell’ospedale di Samir: “The explosion was very strong and one of the walls collapsed into a room in front of me. All the doors and windows were completely broken. The dust and smoke entered into the hospital and affected the patients in the rooms and they were very frightened“.
Oltre ai feriti e alle morti, queste strutture si ritrovano annichilite: la distruzione generale impedisce ai medici di offrire l’assistenza e le cure necessarie al popolo siriano, sempre più vittima di potenti incuranti e di una Comunità Internazionale incapace di agire nel nome dei diritti umani.
Ecco un altro lato oscuro della guerra, ecco quel che accade quando gli interessi militari ed economici vengono prima delle vite umane e dei sogni di un bambino.