Il mondo del teatro non smetterà mai di affascinare. Esso incarna, come direbbe Eduardo de Filippo “un disperato sforzo” umano, un tentativo di ricerca del senso della vita. Sopra le quattro assi del palcoscenico prende vita una realtà ogni giorno diversa. La preparazione e la realizzazione attraversa quelli che sono dei veri e propri rituali, di natura scaramantica. Che lo si voglia oppure no, entrando nel mondo del teatro si entra in un mondo di superstizioni, vista la natura popolare di quest’arte. Ecco quindi di seguito le principali superstizioni del mondo del teatro e la loro storia.
Cosa non si può fare a teatro?
– Occhio ai colori!
Forse una delle credenze più conosciute, anche solo per il fatto che è stata esportata fuori dal mondo del teatro, è vestirsi di viola. Quante volte si pensa che vestirsi di viola porti sfortuna? Da dove nasce questa superstizione? Ebbene, nel Medioevo, durante il periodo di Quaresima, gli abiti sacerdotali e i paramenti liturgici erano ricoperti di viola, come simbolo di penitenza e di lutto. Nel periodo quaresimale erano vietati assolutamente gli spettacoli e le rappresentazioni teatrali. Questo portava a quaranta giorni di fame e miseria per gli attori. Per questo motivo il colore viola non può essere indossato sul palcoscenico.
Come ci si poteva aspettare: ogni paese ha il suo colore e bisogna stare attenti a non sbagliarsi. Ad esempio in Inghilterra è il blu il colore incriminato. In antichità le stoffe di questo colore erano molto costose. Alcune compagnie teatrali le acquistavano sapendo di ingraziarsi il gusto del pubblico. Le spese per queste stoffe, tuttavia, erano così ingenti che le compagnie meno abbienti finivano sul lastrico o fallivano. Così le compagnie più ricche accompagnano le stoffe blu a pregiate finiture d’argento, come segno della loro stabilità economica, scacciando il rischio di fallimento.
In Francia, invece, è vietato l’uso del verde. Il motivo è legato a Molière, commediografo e attore francese. Durante una rappresentazione de Il malato immaginario, opera del 1673, ebbe un malore mentre era in scena e purtroppo morì poco dopo. L’attore indossava un costume verde.
– Non fare cadere il copione a teatro!
Mai fare cadere il copione a teatro! È una regola non scritta che si rispetta durante tutte le prove, prima di andare in scena. Se mai un attore dovesse far cadere il proprio copione a terra egli deve raccoglierlo e batterlo per tre volte nel punto esatto in cui è caduto. La nascita di questo gesto scaramantico non si rintraccia, ma certamente ha un valore simbolico. Il copione che cade rappresenta il fallimento dello spettacolo, eseguire questi gesti dovrebbe allontanare l’insuccesso.
– Macbeth
È forse una delle credenze più antiche. Si pensa infatti che rappresentare la famosa tragedia shakespeariana Macbeth, o addirittura anche solo pronunciare la parola “Macbeth” a teatro, possa portare a conseguenze infauste per lo spettacolo. Per questo motivo gli attori si riferiscono all’opera con una perifrasi: “The Scottish Play” (Il dramma scozzese). Le teorie attorno a questa diceria sono diverse. La prima vuole che, nella prima messa in scena del dramma, l’attore che interpretava Macbeth morì poco prima di salire sul palcoscenico. La seconda invece crede che Shakespeare, nella scena in cui compaiono le streghe che recitano degli incantesimi, abbia trascritto dei veri sortilegi. Per questo motivo la scena delle streghe viene il più delle volte saltata.
Cosa porta fortuna a teatro?
Accanto alle bizzarrie da evitare e parole da non dire ci sono anche azioni o frasi che sono di buon augurio e possono portare fortuna per lo spettacolo.
– Merda, merda, merda!
Poco prima di salire sul palcoscenico, gli attori sono soliti raggrupparsi e urlare “Merda, merda, merda!”, esclamazione piuttosto insolita. Nel XVII secolo il pubblico era solito andare a teatro in carrozza, con cavalli al seguito. Più carrozze vi erano all’esterno, più pubblico vi era all’interno. Ciò comportava però ad una grande quantità di escrementi, lasciati dai cavalli, durante lo spettacolo. “Merda, merda, merda” è un augurio di buona fortuna. Nei paesi anglosassoni si usano espressioni altrettanto colorite come “rompiti una gamba”, in Germania invece “rompiti una gamba e il collo”.
– Chiodo storto
Si dice che trovare un chiodo sul palcoscenico storto porti fortuna. Si dice che garantisca la possibilità di ritornare ad esibirsi su quel palcoscenico.
Conclusioni
Nonostante tutto, che si creda oppure no, credo che questi gesti acquisiscano un loro fascino nel momento in cui si entra a far parte di questo mondo, con tutti i suoi riti, le sue stranezze e le sue pazzie. Come dice Vittorio Gassman:
Un attore perfettamente sano è un paradosso
Jacopo Senni