La drammatica situazione migratoria in Tunisia, obitori e cimiteri senza più posti

La situazione migratoria in Tunisia si sta facendo ogni giorno sempre più intensa e drammatica. Dopo gli obitori, anche i cimiteri hanno esaurito i posti a disposizione. Le autorità ne stanno costruendo di nuovi per ospitare i corpi dei migranti annegati nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa. Nei primi mesi di quest’anno si è stimato un aumento del 300% delle partenze rispetto allo stesso periodo dello scorso anno nella sola regione di Sfax, una città portuale tunisina. In tale area, secondo la Mezzaluna Rossa tunisina, dall’inizio del 2023 i cadaveri restituiti dal mare sono stati più di 300.

Rached Ghannouchi, in Tunisia oggi l’opposizione torna in carcere

In Tunisia è stato arrestato uno dei leader dell’opposizione, Rached Ghannouchi. Questo è solo l’ultimo degli arresti eccellenti che dall’inizio dell’anno testimoniano il giro di vite del Presidente Saied alle libertà democratiche del Paese. Nel frattempo aumenta la preoccupazione per la traiettoria politica di Tunisi, sempre più sbilanciata verso Paesi ostili ai tradizionali alleati tunisini, tra cui l’Italia.

Piantedosi come Pilato davanti all’opinione pubblica

È colpa nostra se attiriamo un così elevato numero di migranti, ma non è un errore così grave. Forse possiamo trovare una giustificazione nel fatto che anche in passato, quando i colpevoli erano invece i governi che avevano almeno la compiacenza di farsi carico delle proprie responsabilità, noi avevamo le stesse opinioni attuali. Siamo sempre stati i buonisti che aprivano i porti e che si scontravano contro la politica del blocco navale. Oggi però, tra i più testardi di noi, si aggiungono gravi giudizi sulle capacità politiche e argomentative che caratterizzano l’operato dell’attuale ministro dell’Interno.

Una comunità migrante anti-migranti: aumenta il razzismo contro i subsahariani in Tunisia

Crescono violenza e discriminazioni contro i subsahariani in Tunisia a seguito delle dichiarazioni razziste del presidente Kais Saied. A causa del forte clima di terrore, le associazioni che rappresentano i rifugiati neri in Tunisia chiedono ai migranti subsahariani di non uscire se non per emergenze. Organizzazioni internazionali come l’Ua condannano l’incitamento all’odio razziale di Saied, mentre figure dell’estrema destra europea come Eric Zemmour appoggiano la politica anti-migratoria del presidente tunisino. Politica che risulta quasi paradossale, essendo i tunisini una comunità migrante, soprattutto in relazione all’Italia.