Solo due giorni fa, aveva creato uno scandalo con possibili conseguenze politiche con una frase scioccante: “Non voglio immigrati di Haiti, El Salvador e Stati africani: cesso di Paesi“. La frase era finita ovunque ed aveva suscitato lo sdegno delle istituzioni. Di chi stiamo parlando? Ma di Trump ovviamente. L’Onu l’ha definito razzista, l’Unione africana ha preteso delle scuse e l’ambasciatore USA a Panama si è dimesso, per polemica. Insomma, rischiava di diventare un caso diplomatico. Ma Trump è tornato sui suoi passi.
La smentita
Dopo alcune ore, il Presidente degli USA ha smentito quanto detto, ammettendo di aver usato un linguaggio molto forte, ma non quelle precise parole.
“Gli Stati Uniti sarebbero costretti a prendere un gran numero di persone ‘da paesi ad alta criminalità e messi male’. Voglio un sistema di immigrazione basato sul merito e persone che contribuiscano a migliorare il nostro paese. Quello che è stato duro è stato ricevere una proposta così stravagante“.
Con questa dichiarazione, Trump si riferisce ad un accordo sul Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), che punta a tutelare i bambini, figli di immigrati irregolari. Questi bambini sono perciò chiamati “dreamers“.
I “dreamers” potranno restare
Il Presidente degli Stati Uniti ha poi annunciato che il programma di protezione dei “dreamers” non sarà bloccato, ma continuerà ad essere valido. Così i bambini irregolari potranno restare negli USA e non verranno più rimpatriati. Inoltre, ma è una notizia da ufficializzare, il provvedimento per allontanare oltre 200mila profughi provenienti da paesi colpiti da calamità naturali non sarà più attuato. Difatti, Trump aveva stabilito che questi venissero rimpatriati entro la fine del 2018, privandoli dello status di “immigrati protetti”.
La mobilitazione a favore dei “dreamers”
Nei giorni scorsi, si erano mossi in tanti a favore di questi sfortunati bambini. In particolare, oltre 100 imprenditori americani avevano firmato una petizione da inviare a Trump per impedirgli di bloccare il piano del DACA. Tra questi, Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha anche stanziato 33 milioni di dollari per un fondo di borse di studio, destinate proprio ai “dreamers”. Pare proprio che le richieste delle istituzioni e degli imprenditori siano state accolte. Ma aspettiamo di vedere cos’altro combinerà l’amabile Donald nei prossimi giorni.
Carmen Morello