Uova di tartaruga GPS per fermare il traffico illegale

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In Costa Rica, nel tentativo di smantellare il traffico illegale delle uova di tartaruga marina, gli scienziati hanno posizionato uova GPS sulle spiagge. Una tecnica che si è affermata, in quanto ha permesso di identificare i bracconieri che vagano per le coste saccheggiando i nidi.

Oggigiorno, il commercio illegale di specie naturali è valutato tra gli 8 ei 26 miliardi di dollari, a riprova che l’appetito umano è insaziabile. Questo problema porta all’estinzione di migliaia di specie. Oltre che a diffondere malattie e influire negativamente sull’economia dei paesi di origine. La chiave per interrompere questo traffico è conoscere le rotte commerciali. Poiché le forze dell’ordine sono spesso solo reattive.

La situazione delle tartarughe marine, attualmente,  è piuttosto critica. In Centro America, solo il 10% delle uova si schiude, mentre il restante 90% viene trafficato illegalmente per il consumo umano.

Secondo l’organizzazione di conservazione Paso Pacifico la risposta risieda nella tecnologia. La tecnologia non solo rende la nostra vita quotidiana più piacevole, semplificando le attività che dobbiamo svolgere. È utile anche per preservare flora e fauna.




Prova ne è un progetto di un gruppo di scienziati che hanno utilizzato delle uova esca per affrontare il commercio illegale di tartarughe marine. Difatti in Costa Rica le finte uova dotate di GPS hanno permesso di comprendere il meccanismo del bracconaggio.

Denominato InvestEGGator , questo dispositivo stampato in 3D sembra esattamente un vero uovo di tartaruga marina. Posto in un nido con uova vere e rubato con esse, consente di seguire con precisione il movimento del bracconiere. Anche a lunga distanza.

Il progetto di ricerca è una collaborazione tra scienziati dell’Università del Kent e l’organizzazione per la conservazione Paso Pacifico. La cui missione è ripristinare e proteggere gli ecosistemi del Pacifico della Mesoamerica. Guidato dalla biologa Helen Pheasey, dell’Università del Kent, il team ha pubblicato i risultati sulla rivista Current Biology.

Uova in azione: ecco come agisce InvestEGGator

Per realizzare le esche di InvestEGGator, gli scienziati alimentano un materiale flessibile chiamato NinjaFlex in una stampante 3D. Il ricercatore Kim Williams-Guillen ha poi sviluppato le uova esca dalla stampante 3D.

Le uova vengono poi dipinte e rese simili a quelle reali e sono grandi quanto una pallina da ping-pong. All’interno viene inserito il GPS che utilizza una normale connessione mobile. Ogni ora trasmettono segnali consentendo ai ricercatori di localizzarle.

Il team ha depositato le uova in un centinaio di nidi, su quattro spiagge in Costa Rica. L’utilizzo dei dispositivi ha già prodotto preziose informazioni che aiutano a capire come funziona il traffico a livello nazionale. Dalle prime rilevazioni gli esperti sono stati in grado di scoprire che un quarto delle uova disposte in 101 diversi nidi sono state rubate.

Inoltre, è stato possibile rilevare che una volta sottratte, le uova vengono portate spesso verso case private e locali delle vicinanze. Uno è finito a solo 1 km da dove era stato lasciato. Mentre un altro ha concluso la sua corsa sugli altopiani. 100 km dal suo luogo di collocamento.

Sulle spiagge del Costa Rica nidificano cinque diverse specie di tartarughe marine. Tra cui le tartarughe verde oliva  e le cosiddette “bastarde olivacee”.  Classificate rispettivamente come: in pericolo e vulnerabile. Nella IUCN – la lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura.

Un concept ispirato alla serie televisiva Breaking Bad

Williams-Guillen afferma di aver immaginato il design del tracciante nell’ambito della Wildlife Crime Tech Challenge. Una competizione organizzata da USAID nel 2015. L’idea gli è venuta in mente grazie a un episodio di Breaking Bad in cui gli agenti del DEA colloca un localizzatore GPS in un barile di sostanze chimiche. Destinate alla produzione di metanfetamine.

Inoltre, Williams-Guillen osserva che le esche devono essere utilizzate nel contesto di “un approccio di conservazione su più fronti. Che utilizza l’istruzione, la creazione di migliori opportunità economiche e l’applicazione per aiutare a combattere il bracconaggio delle uova di tartaruga marina”.

Le uova GPS sono state impiegate anche sulle spiagge in diversi Paesi del Sud America. Inoltre, è stata stabilita una partnership con altri ricercatori per adattare la tecnologia e posizionare il chip GPS in una pinna di squalo. Ancora con l’obiettivo di combattere il bracconaggio.

 

Felicia Bruscino

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