Gli Usa hanno sganciata la bomba MOAB nella zona di Nangarhar. La madre di tutte le bombe ha causato la morte di 94 militanti dell’Isis. Tra queste 94 persone decedute ci sarebbero anche Hamza Abubakar, Hamid, Muhammad Ibrani e Walaykin considerati comandati del Califfo. Questa è la prima volta che viene usata questa bomba. La bomba in questione Massive ordnace air blast pesa 10 tonnellate ed ha un impatto distruttivo di centinaia di metri. Donald Trump è molto soddisfatto dell’operazione: “Un altro grande successo, sono orgoglioso dei nostri militari”. Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha stabilito gli obbiettivi che sono “tunnel e grotte usate dai miliziani dell’Isis. Sono state prese tutte le precauzioni per evitare vittime civili e danni collaterali”.
Mosca dopo l’accatto si vanta di avercela più grossa. Se gli americani possiedono la madre di tutte le bombe la Russia si vanta di avere il padre. La bomba nucleare più potente e con attributi maschili è nelle mani di Mosca. La bomba in questione si chiama Father of all bombs “La madre di tutte le bombe non spaventa i russi, noi ne abbiamo una ancora più potente: gli americani avrebbero molta più paura del nostro padre”. Le differenze delle due bombe sono tante. La Russa ha una potenza di 44 tonnellate di tritolo contro le sole 11 della bomba americana. Il raggio distruttivo del padre è il doppio di quello della madre. Un altra differenza è che il padre non è stato mai usato in guerra. Ma visti l’aria pesante e la goliardia di mostrare al mondo chi ce l’ha più grossa non mi stupirei nella malsana voglia di rimediare a questa mancanza.
Arriva dura anche la condanna dei talebani afghani. L’Emirato islamico dell’Afghanistan, conosciuto per la sua contrapposizione allo Stato Islamico, ha fatto sapere che questo è “un attacco perpetrato da criminali internazionali. In ogni angolo del nostro paese l’uso di simili armi non è giustificato”. L’aria si fa sempre più irrespirabile, la ragione prima o poi tornerà ad illuminare queste menti che forse l’hanno smarrita.
CD