La situazione in Venezuela è tesa, molto tesa e basterebbe una scintilla, per esempio l’omicidio di un importante leader politico, per accendere una guerra civile. E’ precisamente quello che stanno cercando alcuni settori della destra nazionale e internazionale, come dimostra quanto accaduto il 3 maggio.
Questi i fatti. Il 3 maggio, alle 17:21, ora di Caracas un famoso giornalista, in Twitter annuncia la morte di Leopoldo Lopez, una notizia falsa che avrebbe potuto condurre il paese ad una guerra civile.
Il giornalista in questione è Leopoldo Castillo, già legato agli ambienti della CIA, ex Ambasciatore per il Venezuela nel Salvador negli anni ottanta e soprannominato “Mata cura”, che in italiano suona “Ammazza sacerdoti” per essere implicato negli omicidi di vari sacerdoti occorsi durante la guerra civile in Salvador, appunto negli anni ottanta. Ricordo che tra i sacerdoti assassinati in quel periodo in Salvador c’è anche Monsignor Arnulfo Romero. Del coinvolgimento di Leopoldo Castillo nella CIA e negli omicidi dei sacerdoti in Salvador ne ha parlato anche Reuters, in un articolo a firma di Dan Williams del 31 gennaio 2004.
Subito dopo, quando non sono passate neppure due ore, il senatore conservatore statunitense Marco Rubio sempre attraverso Twitter rilancia la notizia in inglese, nella quale parla di un Leopoldo Lopez trasportato all’ospedale militare in condizioni gravissime (very serious condition).
Ovviamente il Tweet del senatore statunitense in inglese ha ancora più rilievo a livello internazionale e quindi tutti gli organi di informazione del mondo ricalcano con enfasi la notizia riguardante il leader di opposizione venezuelano.
Del senatore conservatore Marco Rubio è nota la sua avversione per il Venezuela e per Cuba. Su chi sia Marco Rubio e le sue origini rimando ad un articolo del Washington Post.
