Volete sapere come sarà un governo giudato, scusate il lapsus, intendevo guidato, da Matteo II, detto Salvini? Magari con i pieni poteri che pretende?
Basta osservare il suo modello, Donald Trump. Il quale circa un anno fa scatenò una guerra commerciale con la Cina per rifare l’America grande o qualcosa del genere, ma ultimamente ha fatto una drastica conversione e ha raggiunto un accordo che riconcede ai cinesi tutto quello che avevano e che volevano.
Ma lui sostiene di avere vinto, Fox News lo garantisce e i suoi sostenitori fanno finta di crederci. Come mai? Perché a chiacchiere sono sovranisti e nazionalisti, e dunque gli piace che un omone annunci con il mento in fuori che spezzerà le reni alla Grecia, voglio dire la Cina, comunque non ha molta importanza tanto non hanno idea di dove siano. Però nei fatti sono proprio loro i veri liberisti e senza consumismo non ci sanno stare: altro che patria, Dio, valori, altro che law and order, ormai l’unico ordine che dà senso alla loro vita è quello quotidiano su Amazon; e malgrado non spendano per la pensione e per l’assicurazione medica e si coprano di debiti (non sono mai usciti dall’adolescenza e il futuro non li riguarda), lo stesso vogliono gadget e vestiti che costino poco, dunque made in China. Persino quando hanno da scegliere fra i loro interessi come lavoratori e i loro interessi come consumatori, dunque fra protezionismo e libero commercio, scelgono immancabilmente i secondi.
Molto simili sono i leghisti, gli amerikani de noantri, quelli che a Milano ti dicono che la cosa più fica che c’è in città è lo Starbucks di Piazza Cordusio — altro che autarchici fascisti o populisti. Per cui se l’orgoglio italiano è per voi una frase vuota di contenuti, di impegno, di sacrifici e non vi piace neanche l’idea di rinunciare alla BMW, per esempio, o all’iPhone annuale o a Uber o alle vacanze a Amsterdam o a Bangkok, votate tranquilli per Salvini o per Trump, uomini che urlano di voler cambiare tutto affinché non cambi assolutamente nulla.
Francesco Erspamer