Alexandria Ocasio-Cortez di New York, Rashida Tlaib del Michigan (prima donna islamica a venire eletta al Congresso), Ayanna Pressley del Massachussets e Ilhan Omar del Minnesota, nata a Mogadiscio e giunta negli Stati Uniti a 10 anni, di cui è ufficialmente cittadina: queste sono le quattro donne esponenti della sinistra al centro delle polemiche del presidente degli USA.
A quanto pare, il fatto che siano tutte e quattro cittadine americane non è bastato né a far risparmiare a Trump l’invito a “tornare da dove sono venute”, né di conseguenza a concedere loro il diritto incondizionato a esprimere un giudizio sul governo, in quanto “non appartenenti ad esso”.
Ma cos’avranno detto per ricevere una risposta così secca? Ovviamente si sono espresse sul tema più caldo degli Stati Uniti, le pessime condizioni dei migranti nei centri di detenzione al confine con il Messico in termini di denuncia e indignazione. In generale, le deputate in questione rientrano tra le voci più critiche nei confronti dell’operato del presidente.
“È cosi’ interessante vedere deputate democratiche ‘progressiste’, che sono originariamente venute da Paesi in cui i governi sono una completa e totale catastrofe, i peggiori, più corrotti e inetti al mondo (quando non hanno proprio un governo), adesso dire ad alta voce al popolo degli Stati Uniti, la nazione più grande e potente sulla Terra, come il nostro governo deve essere gestito. Perché’ non se ne tornano indietro e aiutano a sistemare i posti totalmente guasti e infestati dal crimine dai quali provengono?. Poi potranno tornare e mostrarci come hanno fatto.” ha scritto Trump su Twitter.
La risposta dell’opposizione
Sono state immediate le reazioni delle deputate, che rivendicano il loro diritto e il loro dovere a prestare servizio prima di tutto agli Stati Uniti, in quanto cittadine americane e deputate. Inoltre le deputate hanno affermato la necessità dell’impeachment nei confronti del presidente, cioè della sua messa in stato di accusa per via della commissione di atti illeciti. Una mossa del genere è dovuta ai continui insabbiamenti dei principi della Costituzione americana da parte di colui che dovrebbe essere il suo più strenuo difensore.
Anche Bernie Sanders si è espresso al riguardo. L‘ ex contendente alla poltrona della Casa Bianca e leader della sinistra radicale del partito ha accusato le affermazioni di Trump contro deputate pienamente cittadine e figure politiche di essere a sfondo razzista. Affermazioni che anche in quest’ottica nazionalista risultano ipocrite, dato che anche lo stesso Trump non ha origini americane.
Francesca Santoro