Il prossimo venerdi i pendolari e gli utenti dei mezzi pubblici potrebbero dover affrontare notevoli disagi a causa dello sciopero dei trasporti pubblici l’8 novembre. La protesta nazionale, della durata di 24 ore, è stata indetta dalle principali sigle sindacali del settore per rivendicare maggiori risorse, il rinnovo del contratto e una riforma del sistema di mobilità.
Venerdì 8 novembre potrebbe essere una giornata difficile per chi utilizza i mezzi pubblici in Italia. È previsto infatti uno sciopero nazionale di 24 ore del settore del trasporto pubblico locale, proclamato dalle principali sigle sindacali del settore: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. La mobilitazione è volta a richiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale (Ccnl), oltre a risorse adeguate per il settore, politiche di programmazione più strutturate e una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro.
Protesta e manifestazione nazionale a Roma
Lo sciopero del trasporto pubblico, in programma per il prossimo venerdi 8 novembre, non si limiterà a una semplice sospensione dei servizi. Una manifestazione nazionale, prevista dalle 10:30 davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a Roma, paralizzerà il centro della capitale e darà voce al profondo malcontento dei lavoratori del settore. L’obiettivo è chiaro: ottenere risorse adeguate per garantire un servizio efficiente e sicuro ai cittadini e promuovere una riforma strutturale del trasporto pubblico locale, ormai allo stremo.
Fasce di garanzia e modalità dello sciopero
Secondo quanto riferito dai sindacati, lo sciopero dei trasporti pubblici l’8 novembre avrà caratteristiche particolari. Nel rispetto della legge 146, che disciplina il diritto di sciopero, sarà garantito solo il 30% del personale viaggiante nelle fasce orarie di garanzia. Questo implica che molti servizi potrebbero subire limitazioni o sospensioni, incluso nelle fasce di punta che solitamente assicurano la mobilità dei pendolari. Tuttavia, sono previsti servizi essenziali come i collegamenti con porti e aeroporti, il trasporto di studenti delle scuole materne e primarie, e i servizi dedicati ai disabili.
La decisione di ridurre ulteriormente i servizi nelle fasce di garanzia è una modalità consentita dalla normativa, che permette un tipo di sciopero “estremo” una sola volta nell’ambito di una vertenza nazionale per il rinnovo contrattuale. Questo metodo consente un impatto maggiore, puntando l’attenzione pubblica sulle questioni sollevate dai sindacati.
Le motivazioni della protesta: risorse e qualità del servizio
Il quadro delineato dai sindacati evidenzia criticità sia per i lavoratori del settore sia per i cittadini che fruiscono del servizio. Le principali richieste includono:
- Rinnovo del contratto nazionale per tutelare i diritti e le condizioni lavorative degli addetti.
- Aumento delle risorse finanziarie destinate al trasporto pubblico, dopo tagli che hanno raggiunto 1,5 miliardi di euro negli ultimi dieci anni.
- Pianificazione e programmazione efficaci per migliorare la qualità e la continuità del servizio.
- Sicurezza sul lavoro e condizioni che garantiscano il benessere del personale, anche a fronte di crescenti esigenze di mobilità.
Secondo i rappresentanti sindacali, l’attuale modello di mobilità rischia di allontanarsi sempre più dalle esigenze della cittadinanza, soprattutto nelle città dove la mancanza di investimenti compromette l’efficienza del trasporto pubblico.
Volantinaggi e sensibilizzazione
In vista dello sciopero dei trasporti pubblici l’8 novembre, i sindacati stanno conducendo una campagna di informazione nelle città e nelle province italiane, con distribuzione di volantini per spiegare agli utenti le ragioni della protesta. Un manifesto per il trasporto pubblico locale (tpl) è stato diffuso anche agli enti locali e alle associazioni, con analisi e proposte specifiche per affrontare le problematiche del settore.
Questa mobilitazione punta a creare consapevolezza sia tra i cittadini che tra i decisori politici, con l’obiettivo di ottenere alleanze e supporto in una vertenza che riguarda non solo le condizioni lavorative degli operatori ma anche la qualità della vita delle persone che quotidianamente usufruiscono dei mezzi pubblici.