Cyber censura: ancora alta e pericolosa
The Uncensored Library: questo il nome del progetto virtuale che potrebbe segnare un punto di svolta nel dibattito sulla libertà di stampa online. Così alta e pericolosa da meritare una giornata dedicata, la cyber censura sembrava un problema impossibile da aggirare. Finché su Minecraft, il videogioco made in Svezia in testa alle classifiche di vendita, non è comparsa una biblioteca che conta oltre 200 libri. Al loro interno trovano infatti spazio post e articoli censurati, provenienti da cinque Paesi: Egitto, Vietnam, Russia, Arabia Saudita e Messico.
The Uncensored Library. Dalla censura all’accessibilità
Gli articoli censurati diventano libri non censurati dentro Minecraft.
Accessibili per chiunque. Anche nei paesi più oppressivi.
Così recita il video di lancio del progetto, aprendo alla possibilità, per la prima volta, di eludere la sorveglianza e la censura sui contenuti online di cinque Paesi. Un mondo parallelo, rigorosamente costruito con i cubetti tipici del videogioco, dove notizie e opinioni possono essere veicolate senza paura.
A parlare, nella presentazione, sono tre personalità emblematiche per il dibattito intorno alla sorveglianza su Internet: Yulia Berezovskaia, che gestisce il sito di informazione indipendente russo Grani.ru, Nguyen Van Dai, l’avvocato vietnamita in prima linea nella difesa dei diritti umani arrestato nel 2015, e Hatice Cengiz, la compagna di Jamal Khashoggi, il giornalista saudita ucciso a Istanbul.
«L’unico vero modo per combattere la censura è condividere e diffondere ciò che è stato censurato», spiega Berezovskaia. Un suggerimento preso alla lettera da BlockWorks e DDB Berlin, le due agenzie che hanno sviluppato il progetto sotto la guida di Reporter Senza Frontiere.
The Uncensored Library, una risorsa per le nuove generazioni
Le 5 aree in cui è divisa la biblioteca (corrispondenti a 5 stati e rappresentati da altrettanti giornalisti e blogger vittime di censura) ospitano, oltre ai contenuti censurati, il World Press Freedom Index di Reporter Senza Frontiere e i rapporti sull’attuale situazione della libertà di stampa in 180 Paesi.
La modalità di creazione propria del gioco è spesso descritta con l’espressione “Lego digitali” e viene usata in contesti educativi. Parte dell’impianto ludico di Minecraft consiste nel raccogliere e costruire elementi, ad esempio libri. I libri di Minecraft hanno 100 pagine e possono essere scritti liberamente.
Come racconta il sito di Reporter Senza Frontiere, la scelta di Minecraft non è dunque casuale. Creare un portale di conoscenza accessibile in qualsiasi Paese proprio all’interno di uno dei videogiochi più famosi del mondo è infatti una strategia che potrebbe avvicinare le nuove generazioni a voci e saperi censurati.
Aurora Saldi