Ore 23.00_
Seggi chiusi per il Referendum Costituzionale; siamo tutti in attesa per il responso finale.
Non è mai facile affrontare un cambiamento. Voltare pagina trascina con se una serie d’incertezze, timori, tormenti, inquietudini.
Ultima Voce affronterà insieme a voi anche questo momento di transizione, catapultandoci direttamente nel cuore pulsante del referendum costituzionale. Si, avete capito bene, assisteremo allo spoglio delle schede.
Momento cruciale o non, siamo tutti curiosi di sapere in che Italia ci sveglieremo domani. E allora, che maratona sia!
Ore 23.52
Affluenza altissima ai seggi, si parla del 68,8 % di partecipazione; il Referendum Costituzionale, che, ricordiamo, era stato deciso per il mese di Ottobre, ha avuto il boom da parte dei cittadini. Si sente dire che che domani aprirà un giorno decisivo per la storia italiana.
Siamo ad un 60% per il NO, contro un 42% per il versante SI.
Ore 00.00
Dopo la Brexit e in seguito all’elezione di Trump, l’afflusso importante dei cittadini italiani al voto, dimostra anche qui un moto di rivolta; siamo andati a votare non per la riforma in se, ma per esprimere un malcontento generato non solo dai numerosi anni di crisi economica, ma nello specifico dell’ultima gestione annuale del potere. Questo vuole essere un campanello d’allarme per tutta la leadership politica.
Grillo ha voluto così esprimere la sua incontenibile felicità nei 140 caratteri di un tweet: “E’ partito il trenino“.
Ore 00.38
A circa metà dello spoglio ufficiale, Renzi fa la sua comparsa ai microfoni nazionali. Un discorso dallo sfondo di commiato lascia spazio a dichiarazioni personali sfumate nell’umiltà, da una parte; ad altre invece relative ad una sponsorizzazione che non conosce tramonto, definite da “Mara Carfagna” furbe.
Intanto arrivano le prime dichiarazioni dall’estero: Marine Le Pen, presidente del Front National francese, con le parole:
“gli Italiani hanno ripudiato Renzi e l’Unione Europea”
Ore 01.00
L’ora prima scocca con un tweet di Grillo:
“Evviva ha vinto la democrazia. Addio Renzi. Gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto”.
La parola viene immediatamente lasciata a Salvini, che rimarca:
“Andiamo al più presto al voto con qualunque legge”.
Intanto ringraziamo gli italiani per l’affluenza al voto.
Il Movimento Cinque Stelle afferma che:
“Bisogna cambiare la Costituzione in modo da aiutare i cittadini, non il contrario. Basta associare la parola antipolitica al movimento Cinque Stelle. Se c’è un partito antipolitico è quello di Renzi. Oggi ha perso l’arroganza politica”.
Ore 01,40
La Rai augura la buonanotte ai telespettatori annunciando una vittoria schiacciante dei NO, 56%, rispetto al SI, il 40,4%.
In generale sembra abbia funzionato il tutti contro uno; il malessere profondo nei confronti del governo ha avuto la meglio. Ha vinto la resistenza al cambiamento.
Ore 01.41
Viene in mente Rino Gaetano, altro sconfitto di fronte ai cambiamenti ipotetici italiani.
Così Renzi aveva tanto pubblicizzato la Riforma, individuandola in un cambiamento radicale, di cui il Paese necessitava; che gli italiani, invece, fratelli e figli unici, sviliti repressi e frustrati, la individuano rinnegando il proprio premier e compiendo un alternativo primo passo, che si spera non sia l’ultimo.
Ora, la domanda che sorge spontanea è: in che Italia ci sveglieremo domani?
Elisa Bellino & Luca Forestieri