Google, da motore di ricerca, si è ormai evoluto parecchio, fornendo una serie di servizi: mappe, browser, smartphone e altro ancora. C’è però ancora un settore in cui Google non è riuscita a insinuarsi ed è quello dei videogame. Fino a ora, almeno. Sembra infatti che presto le cose potrebbero cambiare con il lancio di Yeti, un misterioso nuovo hardware per lo streaming di videogiochi. Non sorprende: si tratta, infondo, di un mercato da 109 miliardi di dollari.
Phil HarrisonCosa sarà Yeti?
Stando a The Information, Google Yeti sarà un servizio di streaming di videogiochi che si appoggerà probabilmente su Chromecast o su un hardware nuovo di zecca (presumibilmente realizzato nell’ambito della linea di prodotti Made by Google, quali i Pixel 2 e Home Mini). Si tratta di un progetto guidato dai vicepresidenti Mario Queiroz e Majd Bakar. Progetti precedenti simili a Yeti non hanno mai visto la luce, visto lo scarso interesse dei vertici aziendali…fino ad adesso. Infatti, il mese scorso Google ha assunto Phil Harrison, che è stato ai vertici di Atari, Microsoft e Sony.
Concorrenza spietata
Servizi come Netflix e Spotify hanno reso popolare il concetto di streaming tramite la sottoscrizione di un abbonamento. Da allora ci sono stati diversi tentativi di replicare questa strategia commerciale nel mondo dei videogame. Tuttavia è un settore che stenta ad avviarsi e già pieno di big player pronti a fare concorrenza: Xbox Game Pass di Microsoft, GeForce Now di Nvidia e PlayStation Now di Sony (che nasce dall’acquisizione di altri due servizi simili: Gaikai e OnLive). Aggiungiamoci anche il recente Utomik (pur con le dovute differenze) ed ecco pronta una concorrenza ben più che agguerrita.
Fallimento annunciato?
A queste premesse si aggiunge il commento del noto analista Michael Pachter (Wedbush Securities) che a Tom’s Guide ha rilasciato un’intervista in cui sembra far capire che si tratta di un servizio già morto. Secondo Pachter, probabilmente inizierebbero con giochi per smartphone, per cui si chiede cosa dovrebbe avere Yeti che possa spingere i giocatori a pagare per un servizio simile:
Prototipo di progetto dell’hardware.Io non penso ci sia la possibilità che funzioni. I consumatori non vogliono pagare abbonamenti. Penso ci sia questa percezione distorta tra le grandi compagnie che siccome Netflix è riuscita a farcela con i contenuti video, allora loro possono riuscirci con i videogame. E semplicemente non funziona così.
Che possa essere un prodotto destinato ai casual gamer? Di sicuro strizzare l’occhio agli hardcore gamer non sarà semplice, visto l’indiscusso successo di Steam, che permette di aggiungere alla propria libreria diversi giochi a prezzi stracciati (magari anche tramite piattaforme come Humble Bundle). In realtà, finché non sapremo di preciso cosa sta tramando Google, sarà difficile fare previsioni più precise e Pachter lo sa. E voi cosa ne pensate? Pachter ha ragione? Acquistereste Google Yeti? Fatecelo sapere con un commento.
Davide Camarda